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Proposta di costituzione di un nucleo investigativo speciale per gli scomparsi

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Costituzione di un nucleo investigativo speciale per gli scomparsi e il Caso Maiorana in questa puntata in cui sono ospite . http://m.youtube.com/watch?feature=share&v=aXbS_1LT5jw&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DaXbS_1LT5jw%26feature%3Dshare
 

27 giugno 2013 Jessica Pulizzi assolta dal reato del sequestro di Denise Pipitone

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AGI) - Trapani, 27 giu. - "Noi non smetteremo mai di cercare Denise. Mia figlia deve essere trovata". Lo ha detto Piera Maggio, madre della bambina scomparsa a Mazara del Vallo nove anni fa, dopo l'assoluzione della sorellastra Jessica Pulizzi dall'accusa di sequestro

Il Tribunale di Marsala (Trapani) ha assolto Jessica Pulizzi, unica imputata del sequestro di Denise Pipitone, la sua sorellastra scomparsa il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo (Trapani). I giudici hanno inflitto due anni all'ex fidanzato di Jessica, Gaspare Ghaleb, che era imputati solo di false dichiarazioni al pm. Per Jessica Pulizzi la Procura aveva chiesto 15 anni, il massimo della pena, e per Ghaleb 5 anni e 4 mesi. Furiosi i genitori di Denise. "Non c'e' giustizia". Sono le uniche parole con cui Pietro Pulizzi ha commentato l'assoluzione della figlia, Jessica, dall'imputazione di concorso in sequestro dell'altra figlia, Denise e nata dalla sua relazione extraconiugale con Piera Maggio. La donna ha commentato distrutta: "A Berlusconi vengono dati 7 anni. Qui per il sequestro di una bambina la persona viene assolta nonostante indizi univoci e convergenti - ha detto Piera Maggio -. Non credo piu' nella gistrizia". Poi ha aggiunto: "Oggi Denise e' stata nuovamente sequestrata. Non smetto e non smettero' mai di dire che Jessica e' colei che ha sequestrato Denise e che l'entourage la ha coperta. Oggi non credo piu' nella giustizia. Sono adirata. C'e' qualcuno che ha impedito di fare giustizia, ma non posso dire chi". Piera Maggio, madre della bambina scomparsa Denise Pipitone, non accetta la sentenza assoluzione di Jessica Pulizzi, dall'accusata di avere sequestrato la sorellastra, e nel Tribunale di Marsala parlando con i giornalisti usa parole durissime: "Denise e' diventata una questione di carriera per alcune persone. Quando alcuni andranno in pensione mi daranno ragione per quello che penso".

  Il Tribunale si era ritirato in camera di consiglio alle 11 di martedi' dopo un processo durato tre anni e mezzo.

  L'assoluzione e' stata pronunciata dal Trinunale, presieduto da Riccardo Alcamo, in base al secondo comma dell'articolo 530 del codice di procedura penale, cioe' perche' "manca, e' insufficiente o e' contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato e' stato commesso da persona imputabile". Jessica Pulizzi, che oggi ha 26 anni e ne aveva 17 quando la sorellastra Denise scomparve, non era in aula al momento della lettura del verdetto. C'era invece Piera Maggio, madre di Denise, che si era costituita parte civile assieme a Piero Pulizzi, padre di Jessica e di Denise, nata da una relazione extraconiugale. La tesi della Procura, non accolta dal Tribunale, indicava il movente del sequestro proprio nel rancore di Jessica Pulizzi nei confronti della donna che le aveva sottratto l'affetto del padre.

LA MADRE ACCUSA, QUALCUNO HA IMPEDITO FARE GIUSTIZIA

"Oggi Denise e' stata nuovamente sequestrata. Non smetto e non smettero' mai di dire che Jessica e' colei che ha sequestrato Denise e che l'entourage la ha coperta. Oggi non credo piu' nella giustizia. Sono adirata. C'e' qualcuno che ha impedito di fare giustizia, ma non posso dire chi". Piera Maggio, madre della bambina scomparsa Denise Pipitone, non accetta la sentenza assoluzione di Jessica Pulizzi, dall'accusata di avere sequestrato la sorellastra, e nel Tribunale di Marsala parlando con i giornalisti usa parole durissime: "Denise e' diventata una questione di carriera per alcune persone. Quando alcuni andranno in pensione mi daranno ragione per quello che penso".

IL LEGALE DELLA MADRE, C'E' ANCORA UNA BAMBINA DA CERCARE

"Non dico che non c'e' giustizia. Siamo solo al primo grado e abbiamo l'esempio di altri processi come quello sul caso Garlasco in cui si e' dovuto attendere la Cassazione per avere un po' di luce. Solo che a Garlasco c'e' stato un omicidio, mentre qui c'e' una bambina che e' stata rubata. Lo ha detto l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile per Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, dopo l'assoluzione della sorellastra Jessica Pulizzi, unica imputata del sequestro.

  "C'e' una bambina da cercare", ha aggiunto Frazzitta, che ha proseguito: La Procura di Marsala avra' ancora voglia di cercare questa bambina? Chiedetelo al procuratore capo Alberto Di Pisa". "Noi - ha proseguito il legale - esorteremo sia la Procura di Marsala sia quella generale della Corte di Appello di Palermo, con la quale abbiamo gia' tenuto un colloquio, ad attenzionare questa sentenza e ad appellarsi". Frazzitta ha lamentato l'assenza in aula del procuratore di Marsala alla lettura della sentenza: "La sua presenza l'avremmo gradita -ha detto l'avvocato- ci sono delle cose non scritte nel codice di procedura penale, ma che si dovrebbero sentire". L'avvocato ha poi ricordato che per la scomparsa di Denise c'e' un'altra indagine aperta, e ha sottolineato: "Non vorrei che questa assoluzione avesse un effetto boomerang sull'indagine parallela che vede indagati Anna Corona, madre di Jessica, e altri. C'e' ancora un giudice che deve decidere su una richiesta di archiviazione". E Piera Maggio, sconfrontata e sfiduciata, ha ribadito: "C'e' qualcuno che vuole catapultare in fondo al fiume questo procedimento".

DENISE: PROCURATORE, PROBABILE L'APPELLO E INDAGINI PROSEGUONO

"Attendiamo di leggere le motivazione della sentenza, ma e' probabile che ricorreremo in appello", ha dichiarato il procuratore capo di Marsala (Trapani) Alberto Di Pisa, dopo l'assoluzione di Jessica Pulizzi. "Per noi -ha proseguito Di Pisa- c'era una serie di indizi gravi, univoci e convergenti, cementati da una casuale importante e uniti alla mancanza di un alibi. Ma evidentemente il Tribunale ha ritenuto diversamente".

  Il magistrato ha assicurato che "le indagini per ritrovare Denise proseguono. Non sono mai cessate". Riguardo al prosieguo dell'attivita' investigativa, il capo della Procura ha aggiunto: "Continuano ad arrivarci segnalazioni di bambine somiglianti a Denise su cui puntualmente abbiamo condotto degli accertamenti che hanno dato pero' esito negativo. E ci sono due procedimenti paralleli". Con un riferimento indiretto alla polemica sollevata dalla parte civile, Di Pisa ha poi affermato: "E' stato fatto tutto quello che era umanamente possibile. Quella che si definisce inerzia e' in realta' segreto istruttorio. L'aggressione mediatica ha fatto piu' danni che altro, forse sarebbe stato meglio un po' piu' di riservatezza". Riguardo infine alla sua assenza in aula al momento della lettura della sentenza, sottolineata dall'avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, Di Pisa ha replicato: "Quando mai si e' visto un procuratore capo in aula? Non ne vedo il motivo".

Prof Cusani: Jessica non ha dormito a casa la notte del sequestro

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Caso Denise : le varie agenzie giornalistiche hanno scritto alcune imprecisioni, per cui mi corre l'obbligo di spiegarvi cosa è successo oggi in udienza . È stato escusso il Prof. Roberto Cusani ordinario di Telecomunicazioni all'università La sapienza di Roma consulente di parte di Piera Maggio, il quale ha riferito che Jessica Pulizzi si trovava nella zona del rapimento nell'ora in cui è stata sequestrata Denise e inoltre che la Jessica la notte dell'1 settembre del 2004 subito dopo il rapimento non ha dormito a casa sua, ma in un'altra zona di Mazara del Vallo. Inoltre ha confermato, con elementi inconfutabili, che hanno interessato molto il Tribunale, il fatto che Anna Corona nella notte tra 1 e il 2 settembre si è spostata da Mazara del vallo, fatto questo sempre smentito dalla madre di Jessica . Infine, nonostante l'opposizione ferma dei Pubblici Ministeri e della difesa di Jessica Pulizzi il Tribunale ha chiesto il deposito degli atti del teste Della Chiave Battista e ha obbligato iP.M. a depositare anche le loro indagini sul teste Della Chiave . Beh direi un buon risultato per oggi . Domani vedremo che cosa ha detto il Della Chiave alla Procura ( anche se sappiamo che ha confermato quanto detto a noi ) e vedremo cosa ha detto il Della Chiave Giuseppe, anche se per ora penso non renderemo pubbliche le dichiarazioni fatte alla Procura per il rispetto al segreto istruttorio . Buona serata

Giallo di Grammichele: l'autopsia sul corpo di Pilar

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Caso Pilar Yanirè: giovedì l'esame autoptico è terminato tardi e sono state riscontrate dai medici legali fratture plurime compatibili con una caduta da 13 metri di altezza, ma le stranezze e i dubbi permangono, bisogna attendere prima di avere certezze su quanto accaduto.La donna trovata cadavere dopo circa un mese dalla scomparsa è stata rinvenuta nello stesso posto dove era stata  vista l'ultima volta da un testimone oculare. Nello stesso posto si erano concentrate le ricerche da parte delle forze dell'ordine ma nessuno aveva visto il cadavere. I dubbi permangono. Nei prossimi giorni vi informeremo. 

Pescara: Riaperte le indagini sulla scomparsa di Donatella Grosso nel 1996

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Pescara, 26/3/2013 - Saranno riaperte le indagini relative alla vicenda di Donatella Grosso, la trentenne sparita dalla sua casa di Francavilla al Mare (Chieti), nella notte tra il 26 e il 27 luglio 1996. Il gip del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine ha accolto l'opposizione alla richiesta di archiviazione, avanzata dai genitori della donna. Il 31 gennaio scorso si era tenuta, nel Tribunale di Pescara, l'udienza davanti al gip, al termine della quale l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia Grosso, aveva spiegato di aver chiesto nell'opposizione di effettuare accertamenti piu' approfonditi. Il legale aveva inoltre annunciato di aver depositato una consulenza di Luciano Garofano riguardante ''il famoso francobollo applicato sulla lettera che sarebbe stata, secondo la teoria, spedita da Donatella Grosso''.

Scomparsa Denise. Cade l'alibi di Jessica Pulizzi. Piera Maggio: "Mia figlia è viva"

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Si è svolta ieri, davanti al Tribunale di Marsala presieduto da Riccardo Alcamo, una nuova udienza del Processo per la scomparsa della piccola Denise Pipitone. Gli imputati sono: la sorellastra Jessica Pulizzi e Gaspare Ghaleb, accusato di aver mentito al Pubblico Ministero. Alla fine del dibattimento e dopo aver ascoltato le importanti testimonianze rese dai testi, c'era un sorriso di speranza sul volto di Piera Maggio. "Questa è la prova che Denise è viva", ha detto, rifendendosi alle frasi intercettate, cui è stata chiamata a rispondere Carla Ciriaco, il perito del Tribunale incaricato di trascrivere le intercettazioni. E' il 24 novembre 2004, due mesi e ventitre giorni dopo la scomparsa di Denise, l'intercettazione avviene sullo scooter di Jessica Pulizzi. Il perito conferma la presenza di due voci femminili a bordo, ma ha anche riferito di una terza voce femminile registrata e che rimane sconosciuta. "Il File è ricco di rumori - dice la Ciriaco - perchè c'è un veicolo acceso e in movimento. Dal momento in cui il motore si spegne e si sentono le voci e da quando inizia la conversazione tra i due soggetti maschili passano 42 secondi. Il primo si trova vicino allo scooter, mentre il secondo è in lontananza. La frase intercettata sullo scooter di Jessica è: "Ciao Ma, va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? (Ciao Ma, vai a prendere Denise. Peppe te lo ha detto? L'altro soggetto maschile: "Ma dunni l'ha purtari?" (Ma dove la devo portare?) e in risposta si sente: "Fora" . Quel "fora" per la madre della piccola Denise è molto significativo. Vuol dire che la bambina è viva e molto probabilmente è stata portata fuori Mazara. Dopo il perito è stato ascoltato l'ispettore di Polizia Vito Pellegrino, oggi in pensione, ma all'epoca in servizio al commissariato di Mazara del Vallo e i testimoni Stefano Di Bona e Giovanni Rallo, rispettivamente titolare della concessionaria Aprilia e titolare di un'officina meccanica. Entrambi i testi hanno smentito Jessica Pulizzi sulla sua ricostruzione della mattinata del 1° settembre 2004, quando, secondo le sue dichiarazioni sarebbe andata nell'officina meccanica per fare il tagliando al motorino. Di Bona ha dichiarato che non risultano interventi in garanzia fatti sul motorino della Pulizzi in quella giornata. E lo stesso Rallo ha confermato di non aver visto Jessica Pulizzi, nè tantomeno di aver fatto lavori sul suo scooter. Cade, così, quasi definitivamente l'alibi di Jessica Pulizzi. Dall'udienza di ieri sono emersi tanti nuovi interrogativi a cui gli inquirenti non sono ancora riusciti a dare delle risposte. Chi sono quelle persone che parlano di Denise? Chi è quella terza donna? Se lo chiedono Piera Maggio e i suoi avvocati Giacomo Frazzita e Luisa Calamia, e se lo chiede anche Piero Pulizzi, padre della piccola Denise. La prossima udienza è stata fissata il 12 marzo alle ore 15.00.

Emergono Nuove prove contro Anna Corona

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Domenica 13 Gennaio 2013 06:38

Caso Denise. Un investigatore: "Anna Corona ci fece entrare in una casa che non era la sua"

 

L’appartamento di Anna Corona, subito dopo la scomparsa di Denise Pipitone, non fu ispezionato dalle forze dell’ordine. 

La madre di Jessica Pulizzi, infatti, fece entrare poliziotti e carabinieri nell’abitazione di una vicina di casa, facendo credere loro che fosse la sua. Lo ha raccontato venerdì a Marsala, in Tribunale, l’ispettore di polizia Rosario Accomando, ascoltato nel processo che vede imputati la 25enne «sorellastra» della bambina rapita, accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 27 anni, per false dichiarazioni al pm.

«La signora Corona - ha dichiarato l’ispettore Accomando - verso le 16 del primo settembre 2004, ci ha fatto entrare nell’appartamento a piano terra a sinistra dell’androne d’ingresso". Ma non era casa sua, bensì della vicina, Giacoma Pisciotta. La Corona non abita a piano terra ma al primo piano. E infatti l'ispettore ha raccontato: "Io ho creduto che si trattasse dell’abitazione della Corona, perché lei, dopo essere arrivata, si è fermata li e ci ha detto ’accomodatevi’. E’ stata un’ispezione sommaria, durata circa cinque minuti. Non siamo saliti al piano superiore. Era l’ispettore Tumbiolo a parlare con la Corona, dicendole che era scomparsa una bambina». Nel corso della deposizione del luogotenente dei carabinieri Franco Di Pietra, poi, l’avvocato Giacomo Frazzita, legale di Piera Maggio - che ha accolto con amarezza la decisione della Procura di chiedere l’archiviazione del procedimento avviato contro la Corona e altri - è tornato a battere sul tasto delle «discrasie» tra quanto ascoltato, nelle intercettazioni, dai periti fonici Genovese e Schimmenti, ottenendo dall’investigatore la conferma della parola «sbattìu» («ha sbattuto») che Jessica Pulizzi disse riferendosi ad una probabile caduta accidentale di Denise. A inizio

udienza, il Tribunale ha incaricato un perito fonico (Carla Ciliaco) per la trascrizione dell’intercettazione ambientale effettuata sullo scooter di Jessica il 24 novembre 2004 alle 19.15, quando si sentono due voci maschili. Un uomo dice: «Va pigghia a Denise, ma Peppe chi ti rissi?» e l’altro risponde: «Ma dunni l’ha purtari?». Per questa trascrizione anche le parti hanno nominato i loro periti: Pietro Indorato per le parti civili e Giuliana Drago per la difesa.

Intercettata la sorellastra di Denise Pipitone: “Non dico dove l’ho messa "

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Il perito fonico trascrittore Fulvio Schimmenti, teste della ventisettima udienza del processo che si celebra a Marsala riguardo il caso della piccola Denise Pipitone, è stato incaricato dalla Procura di trascrivere alcune conversazioni ambientali che coinvolgono Jessica Pulizzi, la sorellastra della bambina scomparsa da Mazara del Vallo e al centro anche di altre intercettazioni venute fuori recentemente. Questa trascritta oggi è una conversazione avvenuta al commissariato di polizia di Mazara l’11 settembre del 2004, pochi giorni dopo la scomparsa della bambina: si sente Jessica che parla prima con l'ex fidanzato Gaspare Ghaleb (entrambi sono imputati nel processo per il sequestro di Denise Pipitone) e poi con la madre Anna Corona che, invece, è indagata in un’inchiesta parallela. Al primo la sorellastra Jessica dice: “Nun ci lu ricu dunni la misi” (“Non glielo dico dove l’ho messa”), alla madre sussurra “Ma ‘a picciridda asciddrico” (“Ma la bambina è scivolata”).

 

 

Denise Pipitone : avvocato della madre accusa poliziotto

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DENISE PIPITONE: IL LEGALE DELLA MADRE
ACCUSA POLIZIOTTO: "HA MENTITO"
Continuano le indagini sul caso di Denise. Nel corso dell'udienza del processo per la scomparsa di Denise Pipitone in cui stava deponendo l'ispettore di polizia Vincenzo Todaro, che tra l'ottobre e il novembre 2004 coordinava una delle sale d'ascolto delle intercettazioni, l'avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, madre di Denise, ha chiesto che «si proceda per falsa testimonianza» contro l'investigatore per le contraddizioni in cui sarebbe caduto in aula parlando dell'intercettazione ambientale effettuata sullo scooter di Jessica Pulizzi il 24 novembre 2004.
SOSPETTI SULLA SORELLASTRA Pulizzi, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, è accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 27 anni, è accusato di false dichiarazioni al pm. Durante l'intercettazione, intorno alle 19.30, si sentono due voci maschili. Una dice: «Va pigghia a Denise, ma Peppe chi ti rissi?» («Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto», ndr) e l'altra rispondere: «Ma dunni l'ha purtari?» («Ma dove la devo portare?», ndr).
Il poliziotto ha detto che le voci sono state ascoltate «alcuni secondi dopo lo spegnimento dello scooter, sul quale Jessica e la sorella Alice, poco prima, parlavano di regali natalizi, argomenti futili, non abbiamo registrato». Poco prima, invece, aveva detto che di tali argomenti le due sorelle parlavano dopo essere rientrate a casa.

Nel processo contro Jessica Pulizzi spunta una intercettazione importante

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Spunta una intercettazione sconosciuta nella 26/a udienza del processo a Marsala, per il sequestro di Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni . 

VALLA A PRENDERE – ‘Nella lettura delle 350 mila pagine degli atti d’indagine – ha dichiarato l’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta – ci siamo imbattuti in un’intercettazione ambientale effettuata sul motorino di Jessica Polizzi la sorellastra di Denise imputata con l’accusa di concorso in sequestro di persona, il 24 novembre 2004, alle ore 19.15, in cui si sentono delle voci. C’e’ qualcuno che dice: ‘Va pigghia a Denise, ma Peppe chi ti rissi? (vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto n.d.r.)’ e si sente rispondere: ‘Ma dunni l’ha purtari? (ma dove la devi portare?)’. Il legale ha chiesto la trascrizione dell’intercettazione ambientale. Una richiesta a cui i pubblici ministeri Sabrina Carmazzi e Francesca Rago non si sono opposti, mentre la difesa si e’ riservata di esprimersi. Nel processo sono imputati la 25enne Jessica Pulizzi, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, che e’ accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 27 anni, che deve difendersi dall’accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero. (ANSA).

È' fissata udienza il 31 gennaio prossimo nel caso di Donatella Grosso

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Dopo 16 anni e mezzo e' stata fatta una indagine approfondita nel caso di omicidio e scomparsa di Donatella Grosso .

 Tutte le indagini che dovevano essere fatte nell'immediatezza sono state rinviate di 15 anni e fatte con un ritardo che amputa la verità . 

A seguito di questa tardiva indagine la Procura di Pescara ha chiesto la archiviazione dell'indagine di omicidio a carico di Marco F . 

La difesa dei sig.ri Grossosi e ' opposta evidenziando una serie di elementi che potrebbero portare o alla riapertura del caso o all'imputazione coatta. 

Il 31 gennaio prossimo l'udienza a Pescara aavanti il Giudice per le Indagini Preliminari . 

Oggi entra in vigore la legge sulle persone scomparse

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Persone scomparse, la legge passa anche al Senato

Roma, 31/10/2012 - Il testo sulle persone scomparse è legge. La commissione Affari Costituzionali lo ha approvato in sede deliberante dopo che  era già stato approvato dalla Camera. “"'Chi l'ha visto?’ ha spianato la strada al disegno di legge approvato oggi in via definitiva, - ha dichiarato Federica Sciarelli - oggi  si completa un percorso che viene da lontano e che è il frutto di lunghe battaglie, visto che il provvedimento è stato accantonato in diverse legislature. Al primo testo di legge lavorarono tra gli altri Gildo Claps, fratello di Elisa e fondatore dell'associazione Penelope, e l'allora vicedirettore di Rai3 Adriano Catani, che era anche responsabile di ‘Chi l'ha visto?’. Siamo contentissimi: ci sentiamo partecipi di una legge che premia anche tutto il lavoro fatto in questi anni per sensibilizzare sul problema delle persone scomparse. In questi anni 'Chi l'ha visto?' ha sempre messo a disposizione delle autorità giudiziarie e del Parlamento la sua esperienza, partecipando tra l'altro alle audizioni sui testi di legge di volta in volta all'attenzione delle Camere”.

 

Tra le novità del testo, la possibilità, per chi viene a conoscenza dell'allontanamento di una persona, dalla propria abitazione o dal luogo di temporanea dimora, di poter denunciare il fatto alle forze di polizia o alla polizia locale. Soprattutto se per le circostanze in cui e' avvenuto il fattoritiene che dalla scomparsa possa derivare un pericolo per la vita o per l'incolumità' della persona. Se la denuncia viene raccolta dalla polizia locale questa deve trasmetterlaimmediatamente al più prossimo tra i presidi territoriali delle forze di polizia sia per far cominciare subito le ricerche, sia per il contestuale inserimento nel Centro elaborazione dati. L'ufficio di polizia che riceve la denuncia deve cominciare subito a cercare la persona scomparsa e deve darne contestuale comunicazione al Prefetto per il tempestivo e diretto coinvolgimento del Commissario straordinario per le persone scomparse. Il Prefetto dovrà valutare, sentiti l'autorità' giudiziaria e i familiari dello scomparso, l'eventuale coinvolgimento degli organi di informazione, comprese le strutture specializzate televisive e radiofoniche che hanno una consolidata esperienza nella ricerca di informazioni sulle persone scomparse. Qualora vengano meno le condizioni che hanno spinto alla denuncia, chi l'ha sporta deve darne immediatamente comunicazionale alle forze di polizia.

 

"Lo Stato riconosce la problematica", aveva detto in mattinata il sottosegretario all'Interno Carlo De Stefano, annunciando l’imminente passaggio al Senato della "piccola ma grande legge" durante la presentazione della IX Relazione semestrale sulle persone scomparse del commissario straordinario Michele Penta al Viminale. Secondo la relazione, nell'ultimo anno sono scomparse ogni giorno in Italia 28 persone, un numero in aumento rispetto all'anno scorso di quasi il 10%. Dal 1974 ad oggi, data di istituzione della banca dati interforze, sono complessivamente 25.453 le persone scomparse e di cui non c'è più traccia. Di questi, 9.396 sono italiani e 16.057 stranieri. I maggiorenni sono invece 14.855 e 10.598 i minorenni. Rispetto al 31 dicembre 2011, sono 541 in più gli uomini, le donne e i minorenni che non sarebbero stati ancora rintracciati. A questi si devono aggiungere i 135 italiani scomparsi all'estero, di cui 115 maggiorenni e 20 minorenni. Il monitoraggio dei dati, spiegano dal Viminale, evidenzia, ancora una volta, il progressivo aumento del numero degli scomparsi: dalle 105.092 denunce presentate al 30 giugno del 2011 si è passati alle 115.366 del 30 giugno 2012. Si tratta di 10.274 denunce in più che rappresentano, appunto, un aumento percentuale su base annua del 9,78%; l'aumento è invece del 4,78% negli ultimi sei mesi. Penta ha sottolineato che se si considera che dal 2007 (anno di costituzione dell'ufficio del commissario) al 31 dicembre del 2011 l'incremento annuo medio delle denunce di scomparsa si attestava attorno alle novemila segnalazioni, 25 al giorno, l'incremento degli ultimi sei mesi è ancora più significativo di quello registrato negli anni precedenti. Unico dato in calo, quello relativo al numero dei cadaveri non identificati: al 30 gennaio 2012 erano 831, uno in meno rispetto all'ultima rilevazione. "Il fenomeno - ha confermato Penta - è ben lungi dall'essere in fase regressiva anche se fortunatamente la percentuale delle denunce di scomparsi e inferiore al numero delle persone che ogni anno vengono ritrovate". Dei 14.855 maggiorenni scomparsi dal 1974 ad oggi - 7.705 italiani e 7.150 stranieri, complessivamente 262 persone in più rispetto al 31 dicembre 2011 - ci sono 1.600 oltre i 65 anni. Nella maggioranza dei casi (11.888), restano sconosciute le motivazioni della scomparsa; 1.947 sono invece le persone che si sono allontanate volontariamente, 551 quelle per disturbi psicologici, 70 le possibili vittime di reato, di cui 46 italiani e 24 stranieri. Anche il numero dei minori scomparsi è in aumento, dai 10.319 al 31 dicembre dell'anno scorso ai 10.598 di quest'anno, con un incremento dell' 8,10% su base annua e del 2,70% negli ultimi sei mesi. La maggioranza dei minori scomparsi è straniera: sono 8.907 su 10.598. E per 820 di loro non si conosce neanche la cittadinanza: dopo rumeni e afghani e prima dei marocchini, infatti, nel rapporto è scritto 'ignoto'. Dall'indagine semestrale emerge inoltre che per la metà dei minori le motivazioni della scomparsa sono sconosciute mentre per 3.637 si tratta di allontanamento da istituti o comunità. Dieci sono i minori che potrebbero esser vittime di un reato e di cui non si ha più traccia e 277 quelli che scompaiono perché sottratti da uno dei due genitori o da qualche altro parente. Le regioni dove il fenomeno è più ricorrente sono il Lazio (con 6.406 segnalazioni), la Lombardia (3.359), la Campania (3.022), la Sicilia (2.361) e la Puglia (1.801).

Scontro Genchi -Sfameni

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Denise, scontro commissario-perito 
sulle intercettazioni

Mercoledì 28 Novembre 2012 - 22:53

In aula la testimonianza del vice questore Antonio Sfameni, ex vice dirigente del commissariato di polizia di Mazara del Vallo.

MARSALA (TRAPANI) - "Anche sull'auto di Anna Corona fu installato, dal 3 settembre 2004, un sistema di rilevazione satellitare gps. Non so, però, se si ebbero dei risultati". E' quanto ha dichiarato il vice questore Antonio Sfameni, ex vice dirigente del commissariato di polizia di Mazara del Vallo (Tp) nel corso del processo, in Tribunale, a Marsala, per il sequestro di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il primo settembre 2004. Anna Corona, indagata in un secondo filone d'inchiesta, è madre dell'imputata Jessica Pulizzi, nonché amica di Stefania Letterato, moglie di Sfameni.
 
"All'epoca dei fatti - ha detto il funzionario di polizia - con Stefania Letterato avevo solo un rapporto di amicizia, seppur confidenziale, il rapporto sentimentale iniziò successivamente". L'avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, madre di Denise, ha quindi evidenziato quanto già dichiarato nel processo dal consulente dell'accusa Gioacchino Genchi, secondo il quale "l'insuccesso dell'indagine è dipeso, al 70/80 per cento, dall'insuccesso dell'intercettazione sulla Letterato". Conclusione contestata, oggi, da Sfameni: "Non sapevo che Anna Corona utilizzava il telefono di Stefania Letterato. Non ho fatto intercettazioni e non ho esaminato tabulati. Se ho parlato con la Letterato del fatto che era stato disposta l'intercettazione sul suo telefono? Ma stiamo scherzando? E' una domanda assurda. Genchi dice che dopo il 22 settembre 2004 non ci sono più telefonate sul telefono di mia moglie e invece non é vero".
 
Poi, ha spiegato che i sospetti si concentrarono su Jessica Pulizzi "per tre motivi: l'intercettazione in commissariato dell'11 settembre, quando Jessica disse alla madre 'A casa ch'ha purtaì, che per noi era una assunzione di responsabilità, il suo livore (verso Piera Maggio, ndr) e la mancanza di un alibi per l'ora della scomparsa". Dopo Sfameni, é stato ascoltato il capo della Squadra mobile di Trapani, Giovanni Leuci, che all'epoca partecipò alle indagini. (Fonte Live Sicilia)

ANSA ultime dal processo

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Da Telesud.it : (ANSA) Con la deposizione del vicequestore Antonio Sfameni è iniziata questa mattina davanti al Tribunale di Marsala la venticinquesima udienza del processo per la scomparsa a Mazara del Vallo, il primo settembre 2004, della piccola Denise Pipitone, 4 anni. Sfameni, all'epoca dei fatti dirigente del commissariato di polizia di Mazara del Vallo - attualmente è in servizio alla Mobile di Palermo -, rispondendo alle domande del pm Francesca Rago, ha spiegato come furono svolte le indagini subito dopo la scomparsa della bambina.
Me ne occupai - ha dichiarato il funzionario di polizia - a partire dal 3 settembre 2004. Si indagava a 360 gradi, nessuna ipotesi veniva esclusa. Abbiamo effettuato ricerche in tutte le direzioni, anche nelle cave di tufo della zona, e intercettato tutti i protagonisti della vicenda, anche Piera Maggio", mamma di Denise. Nell'udienza dello scorso 8 maggio, il consulente dell'accusa, Gioacchino Genchi, a cui l
a Procura di Marsala affidò poi l'esame dei tabulati telefonici relativi alle intercettazioni effettuate in fase d'indagine, dichiarò che l'allora fidanzata (poi moglie) di Sfameni, e cioé Stefania Letterato, "fornì il suo telefono ad Anna Corona". Quest'ultima, attualmente indagata per sequestro di minore in un secondo filone d'indagine, è madre di Jessica ed ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise Pipitone. "Con l'avvio delle intercettazioni - ha continuato Genchi - si interrompono i contatti telefonici tra Anna Corona e Stefania Letterato e quest'ultima smette di usare il suo telefono cellulare, attivato il 13 aprile 2002. Prima, invece, i contatti telefonici tra le due donne erano stati numerosissimi. In queste intercettazioni si sono verificate una miriade di anomalie". La Procura affidò successivamente le indagini ai carabinieri.

Ultimissime Sequestro Denise

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ultimissimeDenise/
Poliziotto, fidanzato con amica indagata ma dopo sequestro
Mercoledi, 28 Novembre 2012 - 13:47
"All'epoca del sequestro di Denise Pipitone io e Stefania Letterato eravamo amici con un particolare rapporto di confidenza. Il fidanzamento e' avvenuto successivamente". Lo ha detto deponendo oggi davanti al Tribunale di Matsala nel processo per il sequestro di Denise Pipiton e l'ex dirigente del commissariato di polizia di Mazara del Vallo Antonio Sfameni. Il vice questore, ora in servizio alla Squadra Mobile di Palermo, ha parlato dei suoi rapporti con Stefania Letterato, oggi sua moglie, e amica di Anna Corona, madre dell'unica imputata del sequestro, Jessica Pulizzi e a sua volta indagata in un secondo filone d'inchiesta.

Fonte Libero Affari Itiliani

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